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Negli ultimi cinque anni in Italia ed in tutta l’unione europea c’è stata una forte corsa verso lo sviluppo di energia elettrica pulita, prodotta con sistemi eco-sostenibili: il raggiungimento dell’obiettivo di percentuale di energia pulita imposto dalla comunità europea per il 2020 era già quasi raggiunto a fine 2012.
L’Italia si è spinta verso le rinnovabili con particolare interesse verso il fotovoltaico, aiutata dai generosi incentivi statali.
Suddetti incentivi hanno portato a vantaggi dal punto di visto economico per aziende del settore e privati: le ditte che si sono spinte in questo mercato hanno avuto tassi di crescita dei loro fatturati a due cifre per diversi anni in un’ economia dove i mercati in genere stagnavano, i clienti che hanno installato il fotovoltaico hanno avuto buoni risparmi sul conto energetico con investimenti molto ridotti.
parco solareL’unico svantaggio di questa “esplosione solare” è stata l’installazione incontrollata di parchi solari in campi prima destinati ad attività agricole. Un freno al fenomeno è stato dato non da una regolamentazione adeguata, ma dalla crisi del settore che ha raggiunto l’apice proprio verso la fine del 2012.
Le ragioni di questa crisi sono: l’incentivazione statale (interessante la variazione degli incentivi per privati ed imprese negli anni) è stata tagliata drasticamente in ogni paese comunitario ed extracomunitario. Tale scelta, dettata dalla mancanza di denaro o dall’utilizzo dello stesso su altri fronti, ha causato il crollo verticale delle richieste di installazione (Italia – 69% di installazione nel 2012 sul 2011). Si pensi che anche un gigante come Siemens a seguito della crisi ha deciso di uscire completamente dal settore. Oggi le imprese leader nel settore sono per la maggior parte cinesi, ovvero aziende presenti nel paese dove vi è la più alta richiesta di prodotto. Nonostante ciò anche in Cina oltre 200 aziende produttrici di pannelli hanno chiuso i battenti. Questo a dimostrazione di quanto la crisi del settore sia globale.
Purtroppo le aziende impegnate in questo mercato, sia produttori che installatori, devono affrontare una forte sovra-capacità produttiva a causa del “drogaggio” del mercato negli anni passati: l’andamento del mercato ricorda il crollo nel campo automobilistico a seguito della fine degli eco-incentivi.
Nella provincia di Alessandria diverse realtà operano nel settore con grande difficoltà, cercando di riconvertire parzialmente le loro capabilities.
Si spera che in un futuro possa esserci una ripresa degli incentivi a sostegno di un mercato che può portare diversi vantaggi al sistema paese: minori spese energetiche per le industrie e le attività produttive, minor inquinamento e lavoro per le ditte nel settore.
Tutte le forze politiche esprimono la loro intenzione di credere nelle energie alternative, dopo le elezioni si vedrà nella pratica come questo voglia essere raggiunto.

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