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Per fronteggiare la crisi economica, un nuovo modo di acquisto e di affitto

Due, tre anni di locazione da scalare sul prezzo di vendita

Se un tempo l’acquisto di una casa era considerato una rendita aggiuntiva a lungo termine, lo stato attuale dell’economia ci insegna che immobili in locazione non sono più un buon investimento. Per quanto riguarda gli affitti, è sempre più difficile trovare un accordo tra affittuario e locatore, in quanto il canone viene molte volte considerato troppo alto dal primo, e troppo basso per il secondo, con il risultato che sempre più persone si trovano senza un’abitazione e sempre più alloggi si trovano sfitti. La pressione fiscale del 60% sui canoni di affitto risulta determinante, alla quale occorre inoltre sommare le spese di condominio che ne fanno lievitare il prezzo, le spese di manutenzione straordinaria, e gli affitti insoluti, per i quali esistono leggi non del tutto favorevoli ai locatori. IMU e Tares hanno dato il colpo di grazia al settore immobiliare, ne sanno qualcosa gli alessandrini, costretti a pagare le tariffe al massimo in seguito al default del Comune.
Per tentare di recuperare del denaro, molti proprietari stanno utilizzando la formula del “rent to buy”, letteralmente “affitto per l’acquisto”: chi ha intenzione di acquistare casa, paga per i primi due o tre anni un regolare affitto, da considerarsi come un acconto sul prezzo di vendita, l’affittuario potrà dunque accedere ad un mutuo più basso per aggiudicarsi la proprietà dell’immobile.

Marcello Rossi

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