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Gavi è una città che sta ottenendo ottimi risultati con il suo vino mentre a livello culturale arranca, manca una vera e propria consapevolezza del patrimonio culturale che in realtà è presente sul territorio”. Parole dure quello del critico d’arte Philippe Daverio che, ospite della seconda edizione della kermesse “Di Gavi in Gavi” non ha certo risparmiato frecciate agli amministratori locali. Era sicuramente il più atteso nella giornata dedicata al laboratorio “La buona Italia”, condotto dalla giornalista Roberta Schira, dove l’obiettivo era proprio quello di raccogliere le idee per il rilancio della zona e del suo vino. Ma se per quanto riguarda quest’ultima opzione i risultati sono accettabili e tutt’ora in crescita, per quanto riguarda la valorizzazione del territorio occorrerà fare ancora dei passi avanti.

 

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Nel dibattito si è preso spunto soprattutto dalla Francia, terra di vini, che da anni ha puntato molto sul turismo abbinato a borghi, campagne, agriturismi e zone di vitigni. “In questa zona sembra che ci sia una forte volontà privata portata avanti da produttori e imprenditori, mentre per quanto riguarda la volontà pubblica resta sempre quella ferma di qualche anno fa” ha proseguito Daverio. Il problema comunque di tutta Italia, sempre secondo lo storico d’arte. Ma, per quanto riguarda Gavi e il territorio alessandrino, le proposte sono state tante e provenienti da vari esponenti. “In questo momento
Gavi è obsoleta, mentre basterebbe così poco per valorizzarla per i turisti” ha concluso Daverio, ascoltato con grande attenzione anche da tutte le autorità presenti al Forte. E in una giornata dove si è parlato molto di vino – soprattutto su indicazione del Consorzio di Tutela del Gavi – l’intervento di Daverio è apparso quantomeno interessante a livello provinciale. In questo momento la vendita del vino si attesta a livelli accettabili, mentre il turismo è stagnante ormai da anni e sono davvero pochi i turisti che scelgono il Basso Piemonte per trascorrere anche solo qualche ora. Il rilancio del Gavi passa anche dalla gestione della città, come insegnano grandi terre di viticoltori come la Franciacorta e il territorio di Alba.

Luca Piana

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