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Acqui, città romana. Con l’avvio dei lavori del teleriscaldamento, intrapresi da un paio di anni, la cittadina termale riscopre una parte della vecchia “Aquae Statiellae” o “Aquae Statiellensium”, sorta tra il II ed il I secolo a.C.
In poche settimane, tra corso Cavour e corso Roma sono emersi un muro d’epoca rinascimentale, il perimetro di una casa romana, una porzione di pavimento ed una fognatura. Il problema è che tutto verrà ricoperto poiché i reperti romani rinvenuti si trovano nelle principali strade della città. Poco serve il puntuale lavoro della Sovrintendenza, volto alla salvaguardia e documentazione delle strutture esistenti.
Una scoperta, inoltre, che suscita poco interesse per i cittadini acquesi che, piuttosto di tutelare le proprie origini, chiedono a gran forza di ripristinare l’asfalto per evitare disagi di viabilità. L’Egea, ditta che si occupa degli scavi e dell’installazione dei tubi per il teleriscaldamento, assicura il minor disagio possibile.
L’amministrazione comunale ha ufficializzato, invece, l’elenco delle strade oggetto di asfaltatura avviata in queste settimane: corso Divisione, salita san Guido, via Nizza, via Toscanini, via Romita, via Pascoli, via San Lazzaro, via Ariosto, strada Alessandria, regione Montagnola.

Giampi Grey

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