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Il piano di riorganizzazione dei laboratori taglia senza ragione presidi importanti

Il lavoro fondamentale dell’agenzia potrebbe essere vanificato

L’ufficio dell’Arpa Piemonte ad Alessandria, responsabile anche per Asti, si è occupato in questi anni di diverse questioni ambientali ad alta criticità, come, per esempio, la messa in sicurezza operativa della Solvay a Spinetta Marengo, l’analisi dello smarino nei cantieri del Terzo Valico, la bonifica dell’Ecolibarna e il trattamento dell’amianto in tutta la provincia.
Il ruolo di rilievo del presidio alessandrino dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale è stato messo in discussione a metà giugno, quando sono uscite le indiscrezioni sul “Piano di riorganizzazione dei laboratori”.
Secondo quanto emerso, sarebbe prevista una riclassificazione dei laboratori e non si escluderebbero accorpamenti tra di loro. Alessandria, insieme a Cuneo, diverrebbe un centro di categoria B, autorizzato a raccogliere campioni da inviare a quelli di categoria A, tra cui vi sarebbero Grugliasco e Novara.
Questi ultimi sarebbero i soli a poter condurre le analisi. Si teme che la riorganizzazione, se così attuata, possa portare a una dilatazione dei tempi di risposta dalla sede di rilevazione a quella d’indagine, potenzialmente dannosa per una provincia molto colpita da problematiche di carattere ambientale come la nostra. Sul tema si è espresso anche il sindaco di Alessandria, Rita Rossa, che ha affermato di voler discutere il prospetto di riorganizzazione affiorato negli scorsi giorni.

Stefano Summa

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