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Volentieri pubblichiamo questa storia arrivata dalla clinica veterinaria San Michele di Genova. La raccontiamo come monito per tutti quegli esseri umani inariditi più di un deserto e violenti più delle bestie.

“Angelo è un cane meticcio; maschio; nero focato; sui 20kg; che come tanti altri cani di nessuno; è arrivato dall’estremo sud grazie al buon cuore di alcune persone.

Completamento paralizzato agli arti posteriori per un’ernia discale di vecchia data; Angelo è stato visitato; successivamente operato e sottoposto a fisioterapia. Per mia sorpresa; molto lentamente e fra mille difficoltà (è molto diffidente; teme gli uomini e tende ad aggredirli); Angelo ha ripreso a camminare. Ma non è questa la parte più interessante.

Durante il suo ricovero; ormai capace di camminare; Angelo tendeva a mantenere la distanza da altri nostri pazienti.

Un giorno è stato portato da noi Simba; un Golden Retriever; maschio di circa 6 anni; in stato epilettico. Questi pazienti presentano una crisi epilettica continua che; se non bloccate rapidamente; spesso finisce con la morte. Dopo un periodo iniziale; in cui Simba veniva tenuto sotto profonda sedazione per calmare la crisi; abbiamo iniziato a riportarlo lentamente allo stato cosciente.

Una mattina; per la nostra sorpresa; abbiamo trovato Angelo; ormai libero per le stanze dei medici; sdraiato accanto a Simba; annusandolo. Ma le sorprese non sono finite qui.

Nelle ore successive e poi giorni; abbiamo notato come Angelo iniziasse ad abbaiare e piangere poco prima di ogni crisi epilettica di Simba (poco controllate nonostante i molti farmaci che assumeva). Gli faceva da monitor vivente; quando iniziava ad abbaiare sapevamo di dover correre da Simba per iniettargli il sedativo. Così Angelo; il trovatello paralizzato; davanti ai nostri occhi increduli; è diventato il guardiano di Simba; il cane semi-incosciente.

Dopo qualche giorno; vista la nostra impossibilita di aiutare Simba; abbiamo deciso di mettere fine alla sua agonia. Quando ci siamo avvicinati per iniettare l’anestetico; Angelo ci ha fissato con uno sguardo piuttosto minaccioso. Dopo qualche tentativo siamo riusciti nella nostra triste e ingrata missione e Simba ha cessato di soffrire. Non sappiamo cosa passasse nella testa di Angelo in quei momenti ma certamente lui capiva che il suo amico stava per essere portato via. Con una mossa decisa ha messo la sua zampa su quella di Simba; come fanno i cani che si arrabbiano quando cerchi di portar loro via un osso.

I giorni seguenti Angelo è rimasto sdraiato sul pavimento allo stesso punto dove giaceva prima Simba.
Davanti a questi incredibili eventi; i proprietari di Simba hanno deciso di adottare Angelo.
Tutto qui. Questa volta; contro ogni probabilità; un cane paralizzato di nessuno è tornato a camminare e ha trovato la sua famiglia”.

FdM

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