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“Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco” disse una volta in nostro simpatico e vincente Giovanni Trapattoni per sottolineare come nel calcio non si può mai sapere come va a finire, e chi vive di pallone sa che dietro questa curiosa metafora vi è una verità assoluta, chiedete ai milanisti della finale di Istanbul con il Liverpool.

Ma domenica al Moccagatta il gatto ed il sacco lasceranno il posto ad una squadra risoluta, un tecnico umile ed una dirigenza seria, che più seria non si può; la tifoseria organizzata è già in fermento per la prima di tre occasioni valide per festeggiare il traguardo raggiunto, quel ranking necessario per accedere al girone unico di C.

Il Bellaria è retrocesso da settimane ed il Moccagatta anche quest’anno è stato un fortino impenetrabile, un campo di battaglia ove sono caduti Monza, Bassano, Real Vicenza e  Mantova, solo il Renate ha fatto tre punti qui.

“Fremiamo dalla voglia di giocare” dice mister D’Angelo, che ritrova Taddei e Valentini e forse anche Ferrari.

Ormai C siamo.

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