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Sono iniziati nei giorni scorsi i lavori per l’abbattimento dell’ex scuola media Leardi di via Gonzaga.

Dopo l’incendio scoppiato nella notte tra sabato 8 e domenica 9 giugno, che ha compromesso un’importante porzione della costruzione, l’Amminstrazione comunale aveva deciso la demolizione: «La particolare struttura dell’ ex scuola – ha spiegato l’assessore ai Lavori Pubblici, Nicola Sirchia – avrebbe richiesto notevoli costi per il ripristino, come d’altronde un eventuale intervento provvisorio per dilazione i tempi dell’abbattimento. A questo punto si è, invece, deciso per la demolizione e il recupero dell’area nel minor tempo possibile, scongiurando, così, anche qualsiasi tipo di pericolo per la sicurezza, dal momento che la struttura presentava già evidenti segni di vetustà prima dell’incendio ».

L’edificio scolastico, infatti, fu realizzato interamente in componenti prefabbricati negli anni Sessanta del secolo scorso e col passare degli anni, soprattutto dopo la fine dell’utilizzo come istituto scolastico, mostrava ampi segni di deterioramento. La superficie del fabbricato che fu adibito a scuola è di circa mille metri quadrati per piano e un volume complessivo di oltre 11 mila metri cubi, mentre il fabbricato adibito a palestra ha una superficie di circa 360 metri quadrati per una cubatura di oltre 2 mila metri cubi.

A fine ottobre si è avviata la procedura per individuare la ditta che avrebbe dovuto svolgere l’abbattimento e a inizio dicembre si sono avviati i lavori, che dovrebbero concludersi nel giro di due mesi. La gara ha permesso inoltre un forte abbattimento dei costi (circa 100 mila euro), grazie alla scelta di dare alla ditta la proprietà delle leghe ferrose / non ferrose e delle Materie Prime Secondarie eventualmente derivanti dallo smontaggio degli edifici, in modo che, al termine dei lavori, possa rivenderle.

«Su un costo complessivo previsto di circa 190 mila euro, iva esclusa – ha spiegato il sindaco Giorgio Demezzi – ad oggi la spesa quantificata per l’abbattimento è di circa 90 mila. Un ottimo risultato, che ci permetterà, grazie a questo ribasso, di riqualificare e restituire alla città un’ampia area a ridosso del centro storico».

Nello specifico, i lavori prevedono un intervento misto di strip-out e successiva demolizione meccanica. Per strip out si intende la scheletrizzazione dell’edificio attraverso la rimozione manuale, o con l’ausilio di macchine delle dimensioni e pesi adeguati alla struttura, di tutte le suppellettili, del mobilio, delle pareti in legno, del cartongesso, dei controsoffitti, dei serramenti e di tutte le parti impiantistiche di ogni genere, fino ad ottenere la struttura sgombera e pronta al successivo intervento di demolizione dello scheletro in acciaio.

Sarà quindi prevista la separazione e la cernita dei vari materiali (carta, vetro, alluminio, ferro, legno, plastica, ecc.) e, terminato lo svuotamento del fabbricato, si potrà procedere alla demolizione complessiva mediante mezzi meccanici di adeguata potenza e dimensione, o escavatori dotati di lunghi bracci con di pinze demolitrici o cesoie.

«Ancora una volta – hanno concluso il sindaco Demezzi e l’assessore Sirchia – questa Amministrazione ha dimostrato oculatezza e lungimiranza, riuscendo, a basso costo, a riqualificare un’area destinata al degrado e all’abbandono, senza dimenticare gli eventuali pericoli per la sicurezza».

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