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Nella seduta del 28 dicembre il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato a maggioranza l’autorizzazione all’esercizio provvisorio del Bilancio di previsione 2016, sino al 31 marzo.

L’Esecutivo di piazza Castello potrà impegnare un dodicesimo per mese di quanto previsto nel disegno di legge del bilancio di previsione 2016 approvato dalla Giunta regionale.

Restano escluse da questa limitazione le spese obbligatorie, le spese per interventi collegati alle calamità naturali, quelle per la tutela dell’incolumità pubblica, per la copertura di contratti già stipulati, per i trasferimenti necessari al settore sanità, per la reiscrizione dei residui perenti agli effetti amministrativi reclamati dai creditori, nonché i trasferimenti finanziari al Consiglio regionale ed alle Province per garantire la continuità dell’esercizio delle funzioni conferite.

Nella stessa seduta è stato anche approvato a maggioranza il bilancio di previsione del Consiglio regionale 2016-2018. L’approvazione è avvenuta poche ore dopo la relazione dell’organo di revisione che ha verificato che il documento non viola in alcun modo le leggi e lo Statuto, e ha rilevato l’equilibrio delle previsioni di competenza e la coerenza della programmazione.

Il bilancio consiliare, che pareggia nel 2016 a 62,7 milioni di euro (47,3 di parte corrente), è stato redatto secondo i nuovi principi di legge contabile, il decreto legislativo 118/2011, integrato dal decreto legislativo 126/2014.

Infatti, il bilancio è redatto secondo lo schema per “titoli” e “tipologie” per la parte delle entrate e, “missioni” e “programmi”, per quella delle spese. Questo per riferirsi più facilmente alle funzioni e agli aggregati omogenei di attività dell’Ente. In questo modo il monitoraggio e la valutazione delle spese dovrebbero essere semplificati.

Continua il trend al risparmio con un fabbisogno 2016 in riduzione, rispetto all’esercizio 2015, di 3 milioni di euro derivante dai risparmi inerenti i costi della politica, compresi quelli del personale dei gruppi consiliari, ma anche conseguenza del contenimento della spesa del personale dell’Ente, delle spese di affitto locali e noleggio autovetture e per provviste e servizi.

I consiglieri di opposizione, mentre hanno sottolineato l’importanza al taglio dei costi della politica che, a loro avviso, avrebbe ancora spazi per essere esercitato, hanno lamentato il taglio dei costi della democrazia per quanto riguarda il ridimensionamento del personale dei gruppi consiliari e l’importanza di non guardare solo al dato quantitativo nel momento della razionalizzazione dei costi.

Quelli di maggioranza hanno appoggiato il documento presentato dall’Ufficio di presidenza osservando la grande entità e qualità dei risparmi, come l’eliminazione dei vitalizi e la diminuzione dell’appannaggio dei consiglieri.

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